Una sera di Gennaio, da una città francese, mi sono collegata ad un webinar del planetario di Torino sulle fotografie del cielo. Due bravissimi fisici e fotografi mostravano e raccontavano le loro opere. Ad un certo punto spiegano che l’etimologia della parola pianeta é greca e significa: “astro vagante”. I pianeti sono stelle vagabonde, che si spostano nel cielo notturno mentre le costellazioni sono formate da stelle fisse. 

Una sera di inverno, quattro anni fa, una grande alleata mi chiese di visualizzare su un foglio tutte le persone della mia vita, alcune piú vicine e alcune più lontane. Lo feci e guardando il foglio, dissi “io mi sento una stella in movimento”. Effettivamente, quasi tutte le persone erano stelle di bellissime costellazioni… ma io no. 

E così, quattro anni dopo, collegata ad un webinar online reso possibile da una pandemia globale, realizzo che sono un pianeta. Che sensazione… e che liberazione!

Quando racconto che lavoro da remoto e che sto per intraprendere la mia avventura da nomade digitale, molti mi rispondono: “digitale…cosa?” Questo movimento, a molti ancora sconosciuto, esiste invece da anni (ma che dico, da secoli, millenni!) e sempre più persone abbracciano questo stile di vita dinamico e affascinante. Una di quelle persone, sono io. 

E poi arriva la domanda…. e perchè lo fai? Qui tre personalissime ragioni, perchè penso ogni pianeta abbia le sue:

#1 perchè il viaggio é l’essenza della vita, il movimento e il cambiamento mi appartengono e non sono segno di instabilitá ma di ricerca, sviluppo, crescita;  

#2 perché il nomadismo permette sostenibilità e tempi più umani, permette di non avere blocchi di lavoro senza ossigeno e poi vacanze di due settimane per riprendere fiato. É uno stile di vita fluido, che integra tutte le componenti per me essenziali e alza la qualitá della vita;  

#3 perché non preclude lo sviluppo della mia professionalità, anzi. La flessibilitá rende possibili gli incontri, la formazione, lo studio, la lettura e la sperimentazione. É uno stile che si abbina molto bene alla libera professione e all’imprenditorialitá.  

Il cielo incanta e racchiude in sè tutti i corpi celesti, quelli fissi, quelli mobili, quelli che passano veloci e poi scompaiono, le aurore boreali, le eclissi, i chiari di luna. Il cielo é grande, c’è spazio per tutti. 

Spero che sempre piú riusciremo ad aprirci alle contaminazioni, alla bellezza che include e non divide, ad una coesistenza pacifica e curiosa, consapevoli che il cielo é magico perchè ci siamo tutti, ognuno con le sue caratteristiche, dimensioni, materia. 

Naso all’insù dunque, godiamoci lo spettacolo!

Scritto per Amiche di Fuso

Foto – credits: Emanuele Balboni, https://cosmoedintorni.org