Vorrei tanto scrivere un appello agli italiani. Nelle settimane che ho trascorso in giro per l’Italia, percorrendola da Nord a Sud, non ho fatto che ammirare il mio Paese, la sua ricchezza e le sue potenzialità. Mi piacerebbe vedere il mio popolo tenere sempre la testa alta con dignità, valorizzare senza sosta le meraviglie che ospita, e generare ricchezza, in tutti i sensi.

Il caffé oggi é pieno di speranza. Se guardo all’Italia vedo un Paese che quest’anno ha scelto il buon senso nell’affrontare una pandemia, osservo la gentilezza e la bravura dei professionisti, la tenacia abbinata alla flessibilità di chi è abituato a destreggiarsi dentro mille ostacoli e a venirne fuori con dei capolavori in mano.

Ho sempre sentito mia la frase di Giorgio Gaber che dice “io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”… ma in questo 2020 vince la parte fortunata, sento forte il mio orgoglio e il mio amore per un Paese pieno zeppo di talenti, passioni, risorse.

Prima o poi lo scrivo un appello agli italiani, sarebbe bello per una volta suonare un concerto all’unisono e far vibrare compatte nell’aria la nostra forza e la nostra identità.