Atterro in Calabria e come sempre, da sempre, il suo profumo e il suo calore accogliente mi penetrano.

La Calabria mi ha vista crescere nelle estati della mia vita e mi ha regalato le origini, i valori, molti tratti del mio carattere. Mentre sto seduta in spiaggia, circondata da bellezza, rifletto su come questa terra sia autentica e cosi poco conosciuta, persino in Italia.

I motivi che mi spingono, anno dopo anno, a tornare in Calabria, sono semplici:

–          la Calabria colpisce tutti i sensi. L’argilla, la sabbia, il mare e l’aria arrivano al corpo, il vento e i suoni della campagna all’udito, i sapori dei taralli, della liquirizia, della Brasilena e dei frutti dell’orto deliziano il palato. Gli occhi si perdono su coste selvagge e colori rari, su montagne ricoperte di pini e alberi secolari… ma forse é l’olfatto il senso che viene colpito di piú. Il profumo della Calabria é vero, é forte, ti abbraccia e ti accoglie; quando lo respiri sai che sei lí e solo lí, non potresti confonderti;

–          la Calabria ha un suo carattere, non si é confusa e fusa con il resto, non ha segni di globalizzazione e offre se stessa, senza filtri. Trovare questa autenticitá, con i suoi pregi e difetti, é un enorme piacere. Inoltre, grazie all’influenza greca, quel che si scopre qui é un misto di culture, pensieri, un incrocio di identitá.

–          È una penisola nella penisola, tocca il mare quasi ovunque e in mezzo ha le montagne, che non ti aspetti cosi alte, cosi vicine al mare, cosi verdi. Questo paesaggio rappresenta così bene gli opposti e la globalitá del luogo, la sua ricchezza e la sua complessità.  Scriveva Corrado Alvaro: “ Il calabrese riesce ad essere primitivo e raffinato, patriarcale ed avventuroso, taciturno e riflessivo, egoista e generoso, capace perfino di slanci verso l’inconoscibile e il cielo; in preda a feroci passioni ed insieme in grado di discettare di questioni filosofiche o di argomentare con cavilli sottili ed affinati. A volte umile e sottomesso, altre fiero, altero, audace ed arrogante. Qualcuno ritiene che per capire i calabresi bisogna guardare al paesaggio, alla vegetazione, al clima, agli odori, ai sapori del territorio poiché la nostra vera essenza, quella più autentica, è intensa e passionale”.

Non mi resta che augurare a tutti voi di fare un giro in questa terra, un pó selvaggia e scomoda a volte, ma che incanta e colpisce con la sua essenza.